JACQUES LACAN E IL TRIONFO DELLA RELIGIONE SULLA PSICANALISI
Huffington Post - 19 giugno 2021
Mezzo secolo fa lo psicanalista francese Jacques Lacan, riflettendo sui limiti e sull’incerto futuro della sua disciplina, profetizzò il trionfo della religione. Della vera religione, che per
lui era quella romana.
Secondo Lacan la religione cattolica non trionferà soltanto sulla psicanalisi, ma anche su molte altre cose: «Si tratta semplicemente di sapere se questa verità terrà botta, vale a dire se
sarà capace di secernere abbastanza senso da sommergerci ben bene. Ce la farà di sicuro, perché ne ha i mezzi. Ci sono già un sacco di attrezzi predisposti ad hoc». Il cattolicesimo,
interpretando le parole apocalittiche di San Giovanni, saprà trovare «una corrispondenza di tutto con tutto. Che è poi la sua funzione». Il libro Dei Nomi-del-Padre seguito da Il trionfo
della religione venne tradotto da Einaudi nel 2005.
La profezia di Jacques Lacan finora non si è avverata e il cattolicesimo sembra mettercela tutta per perdere la battaglia. Molti restano lontani dalla Chiesa per gli scandali e per le
visibili difficoltà nell’affrontarli, molti per le faide interne.
Non so di che cosa sia segno l’inedita coabitazione in Vaticano di due Papi, ma sicuramente non giova alla causa cattolica l’artificiosa contrapposizione tra Francesco il rivoluzionario e
Benedetto il reazionario, tra Bergoglio il buono e Ratzinger il cattivo. Hanno gioco facile gli avversari e i falsi amici della Chiesa: penso al film I due Papi che ridicolizza la
nobile figura di Benedetto XVI. Prodotto nel 2019 da Netflix con la regia di Fernando Meirelles, I due Papi è un polpettone indigeribile che spreca un grande tema e il talento di
Anthony Hopkins.
La cultura cattolica oggi sembra appannata. Se ne sta in un angolo, quasi sulla difensiva, come se aspettasse dal mondo un cenno di legittimazione. È una cultura spesso autoreferenziale, poco
universale dunque poco cattolica. I suoi artisti e i suoi intellettuali non vengono adeguatamente sostenuti. Per fare un esempio: a Roma non esiste un teatro di ispirazione cattolica e di
teatri se ne contano più di cento. Chiusi i cinema parrocchiali, nel nostro paese la divulgazione della buona novella è demandata a Tv2000 e a qualche fiction di Rai Uno in cui il
cattolicesimo viene ridotto a buonismo dolciastro, a una morale senza sacro e senza scandalo.
È un vero peccato che la voce della cultura cattolica nell’odierno dibattito delle idee risulti così fioca. Eppure la profezia di Jacques Lacan resta valida: la vera religione e la vera arte
torneranno a trionfare, perché lavorano sul senso di cui la nostra società secolarizzata ha ancora bisogno. Forse.